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Uno psicologo nei lager (8)

Viktor E. Frankl è uno scrittore che si rivela in questo libro in modo del tutto particolare. Padre della logoterapia, ovvero di quella branca della psicoterapia che si pone come obiettivo l’analisi del significato esistenziale, descrive in questo breve libro dal titolo Uno psicologo nei lager la sua esperienza di deportato. Seppur duro, il suo racconto è estremamente lucido e lineare. Lo sconforto che si prova leggendo non è angosciante, non vi è una descrizione cruda in cui il pahots sia prevalente. Frankl si pone accanto a quel suo ricordo e gli tiene la mano, lo racconta per se stesso (scrisse il libro di getto poco dopo essere stato liberato), per il lettore, ma soprattutto per gli psicologi e psichiatri. Pubblicato nel 1946, ha visto diverse edizioni. In quella del 1975 (che è comunque la veste che si trova anche nelle nuove pubblicazioni) vi sono all’inizio dei saggi di presentazione davvero notevoli.
Consigliato a chi non vuole solo piangere sulle vicende della Shoah, ma soprattutto capire.

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