I – Il diritto di non leggere

Perché noi lettori spesso sentiamo spesso il dovere di convincere i non lettori ad apprezzare la lettura? È giusto farlo? Quante volte avete ottenuto l’effetto contrario?

È duro ammetterlo, ma alcune volte tendiamo a dare un giudizio di valore verso i non lettori. E quando quei non lettori si ostinano a non entrare tra le file di chi ama i libri, tendiamo a pensare che siano persone un po’ meno stimabili. Forse non ragioniamo in questo modo consciamente, eppure io credo sia così. Per capire questo fenomeno basta immaginare la condizione contraria: quante volte vi è capitato di essere guardati in modo strano perché leggete molto? Quando succede a me, faccio leva sul mio orgoglio di lettore, ma è indubitabile che la situazione sia sgradevole. La stessa sensazione la vivono quanti non leggono, non vogliono leggere, ma uno o più lettori, verbalmente o meno, comunicano il loro dissenso. 
Qui non voglio parlare di promozione della lettura, ma di due concetti fondamentali delle vita e della lettura: libertà e rispetto. Una persona deve sentirsi libera di leggere o non leggere. Non scordiamoci che anche noi lettori possiamo diventare dei non lettori, possiamo decidere di posare i libri e dedicarci ad altro. Diverremmo improvvisamente persone meno degne? Il rispetto per le scelte altrui dovrebbe essere caratteristica soprattutto di noi lettori, abituati a guardare i personaggi dei libri fare qualsiasi tipo di scelta, appassionandosi al dipanarsi della loro storia, non disprezzandola. 
Ricordiamoci che ci sono lettori moralmente discutibili e non lettori rispettabili. Ma se siamo lettori appassionati e persone corrette, allora lasceremo a ognuno la propria scelta, senza giudizi impliciti o espliciti: saremo guardati con lo stesso rispetto dato. Allora qualcuno potrebbe incuriosirsi di noi, per la capacità di amare la lettura senza pretese intellettualoidi, ma solo con il desiderio di perderci tra le pagine. E potrebbe essere da questa curiosità che il non lettore rispettato potrebbe decidere di sbirciare qualche riga da un libro.

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