VIII – Il diritto di spizzicare

Assaggiate spesso i libri? Potrebbe essere riassunto in questo verbo, più adatto alla gola che alla mente il diritto di spizzicare. Perché anche il cervello ha i suoi gusti e un palato che sa percepire le differenze. Confesso che spesso spizzico in libreria. Il riassunto che trovo nel quarto di copertina non mi basta, sospetto sempre che sia uno specchietto ingannatore per indurre all’acquisto. Ma noi lettori siamo esigenti e comperare un libro è un gesto che esige riflessione e scelta.

Ma non spizzico solo in libreria. Tra i miei stessi libri (qualche decina sono in attesa di lettura) cedo spesso alla tentazione di spizzicare qua e là alla ricerca di un’attrazione fatale che mi faccia abbandonare tutto per quello o quest’altro testo lasciato nell’oblio, travolto da qualche riga rivelatrice. Spizzico anche per abbandonare una lettura. Mi capita di iniziare libri che diventano difficili da proseguire. Poco prima dell’abbandono do un’ultima possibilità e provo a spizzicare qualche parte più avanti che mi motivi a proseguire o ad abbandonare. 
Spizzicare è un diritto: utilizziamolo nel migliore dei modi. Ognuno deve trovare il suo.

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