Chi mi segue sa che ai premi letterari non attribuisco alcuna importanza. Ma confesso che lo Strega di quest’anno quantomeno mi incuriosisce. Quelli che conosco e mi piacciono sono i meno papabili, ovvero Marco Santagata ed Elena Ferrante. Non ci crede nessuno che alla misteriosa scrittrice nascosta dietro il suo famoso pseudonimo verrà assegnato il primo premio. Innanzitutto perché non sarebbe neppure stata candidata se Roberto Saviano non l’avesse proposta in modo pubblico e plateale. E poi perché è necessario conoscere tutta la serie de L’amica geniale per comprendere il titolo in lizza, ovvero Storia della bambina perduta. Davvero pensiamo che i giurati siano andati a leggersi i primi tre libri?
Marco Santagata non credo abbia molte possibilità in più. Il suo pregevole libro, dettato da studi e ricerche di altissimo livello, descrive Dante in modo insolito e accessibile, ma poco adatto a diventare un record di vendite. Oltretutto prevedo che per questo libro dovrà pagare come prezzo lo spregio sei colleghi universitari che dubito considerino buono questo lavoro così diverso dalla tradizione accademica.
E’ il mio destino apprezzare maggiormente chi viene lasciato in un angolo? Certamente sì e ne vado fiero. Ma questa volta tengo viva la speranza di poter dire: mi ero sbagliato!

Consegna dei diplomi della 3^ edizione del Master in Biblioterapia
Per quanto ci si possa fare l’abitudine, è sempre un’emozione chiudere un ciclo di formazione con un gruppo conosciuto un anno prima. La discussione delle