Norwegian Wood (9)

Se siete amanti dei libri di Murakami, ma vi manca da leggere Norwegian Wood, affrettatevi. Perché in questo romanzo troverete un Murakami insolito, nostalgico, sentimentale e assolutamente reale. Niente destrutturazione della realtà, nessuna visione onirica, ma un intenso viaggio nell’amore, nella morte e nella vita. E’ la storia, ambientata alla fine degli anni Sessanta del Novecento, di Watanabe, il cui migliore amico è morto suicida a diciassette anni. Tra la ragazza di quest’ultimo e l’amico sopravvissuto nasce una storia d’amore particolare, in cui la presenza del ragazzo scomparso è continua, ingombrante, eppure necessaria. In realtà descrivere davvero la trama di questo libro è impossibile. Non si tratta della solita storia d’amore e degli stereotipi che spesso contraddistinguono questo tipo di letteratura. Qui la scrittura di Murakami è intensa, ma dolce. La trama, contraddistinta da temi profondi quali la morte e la vita, la follia e la “normalità”, i sentimenti e la carnalità, rappresenta sempre dei personaggi di una tenerezza incredibile. Le ultime pagine le ho lette mettendo in sottofondo la canzone Norwegian Wood dei Beatles (da cui è tratto il titolo del libro e che è più volte citata): una degna conclusione per un libro splendido.
Consigliato agli appassionati della letteratura giapponese e a chi ama ridere e piangere sullo stesso libro.

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