Vita di Galileo (8/9)

Da tempo mi proponevo di rimediare a una mancanza: leggere qualche libro di Bertolt Brecht. Sono partito, senza un motivo particolare, dall’opera teatrale Vita di Galileo. Se non avete a disposizione due o tre ore per terminarlo, vi consiglio di non iniziarlo perché la difficoltà a lasciarlo, anche per poco, è davvero notevole. Seppur non sia semplice affrontare un testo teatrale, in questo caso sono molti i punti in cui il discorso è articolato e lungo, senza interruzioni, così da mantenere scorrevole la lettura. Avete in testa la figura stereotipata dello scienziato sfortunato che guarda verso il cielo? Abbandonatela! Brecht ne traccia una personalità incredibilmente umana, appassionata, viva e cocciuta. Impossibile non innamorarsene. Sono in primo piano sia la problematica della censura sia la questione della scienza al servizio del potere. Il periodo storico é rappresentato in modo incredibilmente realistico, i dialoghi riescono a trascinare il lettore nel Diciassettesimo secolo in maniera efficace ed entusiasmante. Può risultare difficoltoso l’inizio, soprattutto per chi non è avezzo a leggere testi per il teatro.
Consigliato agli amanti della storia e del romanzo storico.

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