I lettori avranno figli a loro volta lettori? In questi giorni mio figlio quindicenne ha terminato la lettura dei libri della Rowling deponendo vittorioso Harry Potter e i doni della morte e di questo sono felice. Non si tratta solo di orgoglio di un padre che ama i libri, ma della consapevolezza che da oggi avremo un argomento in più da discutere e che ci accomuna. Spesso il fatto che i giovani leggono poco non dipende da loro, ma da noi. Ho un altro figlio che non ama più di tanto la lettura. Due fratelli e un padre che è un lettore forte. Eppure i risultati sono differenti. Perchè? Ricordiamoci che i ragazzi in età scolare bene o male sono costretti a leggere alcuni testi. Ma quanti genitori conoscono quelle stesse letture? Quanti sono in grado di dire: “L’avete già fatto Pirandello a scuola? Il tal romanzo o la tal novella a me piace, e a te?” In questo modo si possono coinvolgere anche quei figli che i libri non li amano poi tanto, creando un modo in più per dialogare (qui un esempio). Con mio figlio maggiore non potrò condividere alcuni libri, ma non ho mancato di parlare delle letture scolastiche. E lui trattiene, come innata, la capacità di scrivere correttamente esprimendo adeguatamente un concetto, di rendere conto di un testo che legge, senza sforzo apparente. Per quale motivo? La spiegazione è semplice: ho letto a lui e a suo fratello da quando erano in grembo e per tutto il tempo che me l’hanno permesso. Ho parlato con loro continuamente di libri, non solo in modo astratto, ma anche raccontando trame e personaggi. Poi l’evoluzione di questo lavoro è stato per i due fratelli differente.
Non ho dubbi sul fatto che abbiano molte più possibilità di amare i libri chi ha genitori che a loro volta li amano. Ci sono statistiche che affermano come ci siano parecchie case in cui i libri sono completamente assenti. E ci sono studi che affermano che quanti più libri ci sono in casa, tanto maggiore sarà la possibilità che i più giovani desiderino leggerli. Manca una statistica che nessuno raccoglierà mai, ma di cui è facile individuare i risultati: sono di più i genitori che condividono con i figli la passione dei libri o per la play-station? Ogni figlio è a se stante, libero di fare le proprie scelte. Ma se una famiglia non tiene libri in casa, nessuno si mostra con un libro tra le mani e non c’è persona che ne parli, le possibilità che l’amore per la lettura si trasmetta sono quasi nulle.

Biblioterapia e assistenti sociali
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