L’iconografia rappresentante San Girolamo (347-420) è davvero vasta, così come vaste sono le modalità in cui è stato raffigurato. Rimane un punto fermo: San Girolamo era uno studioso che con i libri ci sapeva fare. Non parliamo solo di un lettore, ma del primo traduttore della Bibbia. Quando trovate scritto la vulgata di San Girolamo, si fa riferimento al testo biblico reso in latino, partendo dall’ebraico per il vecchio testamento e dal greco per il nuovo, scritto da lui e utilizzata dalla Chiesa Cattolica fino al XX secolo.
Si narra che per far questo si sia ritirato in eremitaggio: lui e i suoi manoscritti. Vi propongo qui il quadro di Caravaggio (1605-1606) non perché si possa definire il migliore (quello incompiuto di Leonardo che ho visto recentemente alla mostra di Milano ha dell’incredibile), ma perché è tra i più belli e suggestivi nel ritrarlo in lettura. Quanti di noi vivono lo stesso tipo di isolamento nella propria casa quando leggono? Confesso poi la mia particolare attrazione per i panneggi rossi del Merisi che qui avvolgono con cura il santo lettore e che mi danno il senso del calore che provo leggendo.
Conservato nella Galleria Borghese a Roma, ne esiste una seconda copia, sempre di Caravaggio, nella cattedrale di San Giovanni, a Malta.
I diversi livelli per fare biblioterapia
Il termine biblioterapia è un termine “ombrello” sotto cui stanno molte cose. Tuttavia la biblioterapia non è ogni cosa che riguarda i libri e prevede