Nobel a Elena Ferrante? Non esageriamo

L’annuncio che Elena Ferrante sia stata candidata al premio Nobel per la letteratura è stato un fulmine a ciel sereno, non c’è che dire. Non ho cercato di capire chi abbia avuto l’idea di candidare la nostra grande e misteriosa scrittrice perché mi è sembrata più un’operazione di marketing che un atto serio, pubblicità legata a un evento mondiale per rilanciarla all’estero, dove già è apprezzata. Ho letto con passione i suoi quattro libri del ciclo L’amica geniale (qui, qui, qui e qui le mie recensioni), ma siamo onesti: possiamo già considerarla una scrittrice da Nobel tenendo conto anche delle sue opere precedenti? Murakami e Roth, solo per nominare due tra i più noti scrittori a livello internazionale, attendono meritatamente tale riconoscimento da anni. Che senso avrebbe assegnarlo a un’ottima scrittrice qual è la Ferrante quando altri hanno un ben maggiore numero di libri scritti e anni di lavoro? Attendo, come ogni anno, che il vincitore venga premiato (accadrà l’8 ottobre). Ma mi scapperebbe da ridere, e non in senso positivo, se questa strana profezia si avverasse.

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