Consigliato da una delle mie libraie, ho letto L’ultima settimana di settembre di Lorenzo Licalzi. Mi ha convinto la trama: un ottantenne brontolone, professore di liceo in pensione ed ex scrittore di successo, deve accompagnare il nipote quindicenne, con cui ha quasi interrotto i rapporti da sette anni, da Genova a Roma. Ne scaturisce una conoscenza reciproca e una maturazione profonda che cambierà entrambi.
Il testo è godibile, ma la scrittura è piuttosto piatta, poco stimolante. E anche la trama, salvo qualche colpo di scena veramente inaspettato, è piuttosto intuibile. Il libro ha il pregio di far sorridere e di permettere delle riflessioni sulla vita e sulle relazioni.
Consigliato a chi desidera un libro scorrevole e leggero, ma non troppo.