Questo romanzo di Marco Venturino l’avevo letto anni fa, senza porvi l’attenzione e lo studio che applico alle mie letture da quando mi occupo di biblioterapia. Per questo l’ho riletto. E il piacere e l’interesse che ne ho ottenuto sono notevoli. Il mio giudizio particolarmente positivo forse è dovuto al fatto che il mondo che viene descritto è il mio mondo e si percepisce chiaramente che l’autore è uno dell’ambiente sanitario, seppure il punto di vista sia del medico e non dell’infermiere. E se questo romanzo viene utilizzato in ambito formativo per far comprendere ai futuri operatori sanitari il punto di vista del medico a fianco di quello del paziente, altrettanto utile potrebbe essere a quanti faticano a capire quale realtà veramente esista negli ospedali. Ma il doppio punto di vista del narratore non è il solo pregio di questo libro. Venturino ha un indubbia capacità di scrittura che si realizza in una lettura veloce e intensa, con qualche lacrima che può sfuggire alla fine.
Consigliato agli operatori sanitari demotivati e ai parenti delusi dei malati.