Erotismo e ironia sono un connubio possibile? L’altra sera, all’Università Popolare di Sona, abbiamo parlato di questo. La discussione ha dapprima trovato una via propria, indipendente dai libri. L’argomento è di quelli che si fatica a esprimere a parole. In un primo momento abbiamo provato a usare le nostre, a comprendere perché scherzare sul sesso è così facile, ma non lo è parlarne sul serio, ad esempio con i figli (non abbiamo toccato la questione del parlarne con il partner: sarebbe stato un argomento interessante!) per poi lasciare spazio a quelle della letteratura: un po’ di Boccaccio con una novella del Decameron, poi un Fabliaux e infine il più moderno Haruki Murakami con due brani tratti da Norwegian Wood.
Ogni sessione di biblioterapia prende una direzione propria. Anche utilizzando i medesimi testi è possibile avere risultati differenti. In questo caso l’ironia è stato un contorno che ha lasciato la scena a un erotismo discusso, analizzato in modo ragionato, mettendo ai margini il divertimento (completamente assente la scurrilità, che se fosse nata in una serata così, ci sarebbe stata). Ovviamente le opinioni erano varie, controverse, a volte difficili da sintetizzare. Come avrebbe potuto essere diversamente con un argomento tanto delicato? Nonostante ciò, è stato possibile concludere con un sorriso che il libro di Nick Hornby dal titolo È nata una star? ci ha regalato. La serata ha dimostrato come, partendo da un sorriso, si possa passare a discussioni serie. E certamente è una dote anche parlare di cose serie senza dimenticare di metterci dentro anche qualche sorriso. Sono convinto che sia questo il modo migliore per avere buoni risultati, anche in biblioterapia.