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È questo che intendo quando parlo dell’importanza di disseminare libri negli ospedali. La signora aveva ben altro a cui pensare avendo un marito in condizioni difficili e molti problemi contingenti. Ma quando quei libri se li è visti davanti, ha avuto spontaneamente e improvvisamente il ricordo dell’amore per la lettura di suo marito. Come poteva pensarci prima, quando era in pericolo di vita? Ma scampato il peggio la sola visione dei libri le ha ricordato che il tempo dell’attesa in un letto di ospedale è difficile da tollerare e che la lettura avrebbe potuto essere un buon antidoto. In questo caso non c’è stato bisogno di un intervento mio o di qualche collega per far arrivare il romanzo. È bastata la sua presenza dei libri. E allora provate a immaginare quanto più circolerebbero nelle corsie se già fossero lì, pronti per essere letti da tutti quelli che fino a poco prima non ci avrebbero mai pensato. Un modo anche questo per prendersi cura delle persone.