Il Natale narrato

Le narrazioni della nascita di Gesù non sono contenute solo nei vangeli. Esistono diverse versioni, tutte destinate a rendere omaggio a Dio, ma con linguaggi differenti, spesso fantasiosi e sentimentali. Il brano che vi propongo è tratto dal Protovangelo di Giacomo. Parla della ricerca di una levatrice che Giuseppe intraprende all’approssimarsi della nascita e dall’incredulità di questa che, con un prodigio, si trasforma in fede. Buona lettura!

Ed ecco una donna che scendeva dalla montagna e mi domandò:
“Uomo, dove vai?”
Ed io dissi: “Cerco una levatrice ebrea”.
Ed ella rispondendo mi disse: “Sei d’Israele?”
E io le dissi: “Sì”.
Essa allora domandò: “E chi è quella che sta partorendo nella grotta?”.
Dissi io: “La mia promessa sposa”.
E lei chiese: “Non è tua moglie?”
E io le risposi: “E’ Maria, che è stata allevata al Tempio del Signore e io l’ho avuta in sorte come moglie, ma non è mia moglie, ha concepito per opera dello Spirito Santo”.
Allora la levatrice gli domandò: “E’ vero questo?”
E Giuseppe le disse: “Vieni a vedere”. E la levatrice andò con lui.
Si fermarono nel luogo dov’era la grotta, ed ecco una nuvola luminosa adombrava la grotta. E la levatrice esclamò: “Oggi è stata magnificata la mia anima, perché i miei occhi hanno visto un prodigio meraviglioso: che è nata la salvezza per Israele.
E subito la nuvola si dissipò dalla grotta e apparve una grande luce nella grotta, tanto che i nostri occhi non la potevano sopportare. Ma a poco a poco quella luce si attenuò, finché non apparve il bambino e andò a prendere la poppa da sua madre Maria. Allora la levatrice diede un grido e disse: “Questo di oggi è un grande giorno per me, perché ho visto questo fatto straordinario!
La levatrice uscì dalla grotta e si imbatté in lei, Salomè. Ed ella disse: ” Salomè,  Salomè, ho da raccontarti un fatto straordinario: una vergine ha partorito, ciò che è contrario alla sua natura!
Ma Salomè rispose: “Come è vero che vive il Signore mio Dio, se non introdurrò il mio dito ed esaminerò la sua natura, non crederò mai che una vergine abbia partorito.
Allora la levatrice entrò e disse a Maria: “Mettiti giù per bene, poiché c’è intorno a te una non piccola discussione”. E Salomè introdusse un dito nella natura di lei e mandò un urlo e disse: “Maledizione alla mia empietà e alla mia incredulità! poiché ho messo a prova il Dio vivente, ed ecco la mia mano si stacca da me, arsa dal fuoco. 
E piegò le ginocchia davanti al Signore dicendo: “O Dio dei miei padri, ricordati di me, che sono della stirpe di Abramo e di Isacco e di Giacobbe: non fare di me un esempio per i figli d’Israele, ma rendimi ai miei poveri: tu sai infatti, o Signore, che nel tuo nome io compivo le mie opere di assistenza e la mia mercede la ricevevo da te”. 
Ed ecco un angelo del Signore le fu presso dicendole: “Salomè, Salomè, il Signore ti ha dato ascolto: accosta la tua mano al bambino e sollevalo, e sarà per te salute e felicità”.
E Salolmè si avvicinò, e lo sollevò dicendo: “Io mi prosternerò davanti a lui, perché egli è nato per essere grande re di Israele”. Ed ecco subito Salomè fu guarita, e uscì dalla grotta perdonata. Ma ecco una voce che diceva: “Salomè, Salomè, non raccontare i fatti straordinari che hai visto, finché il fanciullo non sia entrato in Gerusalemme.

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