Poteva succedere solo in Brasile, diranno molti venendo a conoscenza del fatto che un gruppo di bibliotecari si è reso disponibile a posare senza veli per un calendario destinato alla raccolta di fondi, volta a progettare e costruire la Biblioteca delle Diversità, luogo da cui diffondere una cultura del rispetto alle diversità sessuali e dove dar vita a un luogo di ritrovo per gay, lesbiche, bisessuali e transessuali. Trovate che questo calendario, che coniuga cultura e sensualità sia rivoluzionaria? Io non credo. Ciò che trovo fantastico è il fatto che si voglia partire da una biblioteca per insegnare il rispetto verso l’altro. Ancora più grandioso penso sia l’aprire le porte di una biblioteca a una questione sociale tanto delicata e importante. Le biblioteche non devono essere luoghi cupi
e sempre silenziosi. Oltre alla voce dei libri, le biblioteche moderne riescono sempre più a essere luoghi dove nascono modi nuovi di creare cultura. E questo è senz’altro uno dei tanti. Un plauso ai bibliotecari che hanno posato, anche se la giovinezza e l’aitanza li deve aver incoraggiati non poco, pur sapendo che i veri protagonisti erano i libri che tenevano sensualmente tra le mani.