Alan Bennett e sempre garanzia di ottimi libri. Quasi sempre. Questo Scritto sul corpo fa eccezione. L’argomento è di quelli che vanno trattati con delicatezza: la sua esistenza e le conseguenze che essere omosessuale ha comportato, tenendo conto che l’autore è nato nel 1934. Considero Bennett capace di scrivere bene su questo e altri argomenti difficili. Qui però lo trovo particolarmente lento e triste, quasi sconfitto, cosa inusuale nei suoi scritti. Tutto il testo è permeato da una vena di pessimismo sottostante. I continui riferimenti a scrittori e personalità inglesi, a noi italiani sconosciuti, rende difficoltoso procedere nella lettura. Devo dire però che ci si trovano considerazioni che da sole valgono tutto il libro, riflessioni capaci di far pensare chi sa aprire la mente. Forse sono stato condizionato dai libri precedentemente letti, sempre frizzanti e geniali, inclusa l’autobiografia che si trova in Una vita come le altre (che ho recensito qui).
Consigliato a chi vuole tentare un primo approccio alla questione omosessuale senza eccessi.