Chi mi ha consigliato questo splendido libro di Paolo Giordano? Non ricordo, ma devo trovarlo e ringraziarlo perché Il nero e l’argento è un piccolo capolavoro, a mio avviso scritto magistralmente. La figura di A., governante e tata in una famiglia di giovani con un unico figlio, è incredibilmente realistica. Ma altrettanto realistiche sono le dinamiche legate alla sua malattia, al rapporto con la morte di lei che si ammala e di chi la guarda, ai cambiamenti inevitabili che vengono a generarsi. Il rapporto tra i due coniugi, poi, è disarmante, per quanto è realista. Prende risalto il non detto, la sorpresa di affermazioni inaspettate, la crudeltà che esiste solo tra chi si ama. Giordano ha una capacità introspettiva precisa, quasi chirurgica, riesce a entrare in fenditure dell’anima che riescono a sorprendere il lettore per quanto sono inaspettate, ma vere.
Lo confesso: sono tra quelli che non ha letto La solitudine dei numeri primi per un preconcetto legato all’eccessivo clamore e a qualche giudizio negativo da parte di amici lettori. Dovrò rimediare al più presto.