Un modo per celebrare la grandezza di Shakespeare è senz’altro quello di leggere non solo le sue intramontabili opere, ma anche di storie in cui i suoi libri hanno influenzato la vita delle persone. Uno di questi è l’autobiografia di Bob Smith dal titolo Il ragazzo che amava Shakespeare. Parla di un bambino e della sua difficile famiglia dove le problematiche di vivere con una sorella disabile e una madre difficile vengono affrontate in adolescenza con l’amore per il teatro shakespeariano, diventando da adulto il mezzo per aiutare altre persone. La storia è incredibilmente vicino all’idea di biblioterapia e per questo la amo particolarmente. Dalla prima all’ultima pagina il coinvolgimento è assoluto. Nessuno di noi è stato risparmiato dalla difficoltà di crescere. E scoprire in questo libro che la letteratura può salvarti è ciò che ogni giorno noi lettori testimoniamo leggendo.

BiPo: fine di un progetto, ma non dell’idea
Martedì 1° luglio si è tenuta l’ultima assemblea dei soci della BiPo – Associazione italiana di Biblioterapia e Poesiaterapia. L’ultima perché questo incontro ha decretato