Poco conosciuto in Italia, ma ormai un’istituzione negli Stati Uniti, è il Premio Pulitzer, considerato la massima onorificenza nazionale per il giornalismo. Infatti, Joseph Pulitzer era un magnate del giornalismo che trasformò completamente la filosofia del giornalismo negli Stati Uniti e nel mondo. Il premio (consistente anche in denaro) è possibile grazie al lascito che alla sua morte Pulizer fece alla Columbya University, la quale, a suo nome, istituì il premio, assegnato la prima volta nel 1917. Ma il premio non guarda al giornalismo in modo stretto, bensì nella sua capacità di raccontare avvenimenti e fenomeni in ogni sua forma. Per questo una delle tante sezioni è dedicata alla letteratura. È notizia recente che il libro, vincitore nel 2016 dal titolo The Sympathizer, del vietnamita Viet Than Nguyen, sarà pubblicato in traduzione da Neri Pozza in autunno. Il libro racconta la storia di un uomo dalla doppia anima, il cui credo politico si scontra con la lealtà che sente di dovere al proprio paese. Seguendo le orme della letteratura sulla guerra del Vietnam, ma ad un tempo anche distante da essa, questo romanzo offre una nuova prospettiva sul conflitto.
Parlare del Premio Pulitzer è anche l’occasione per ricordare che nelle prossime settimane saranno assegnati i diversi premi letterari italiani (se siete interessati a conoscerne la storia cliccate qui): nuovi spunti per le nostre letture!