Mai e poi mai avrei pensato di non apprezzare uno scritto di Murakami. Eppure così è stato dopo la lettura del racconto La strana biblioteca. Le trame oniriche e i mondi paralleli creati dall’autore nipponico sono stati sempre da me apprezzati per la loro credibilità. In questo caso la situazione inverosimile, alla fine della lettura, non mi ha lasciato nulla. L’accenno alla biblioteca nel titolo è assolutamente fuorviante. Questo ragazzo, che vi entra e si trova catturato da un improbabile bibliotecario, non rappresenta niente e nessuno, così come i pochi personaggi che si alternano nella sua cella posta sotto la biblioteca. Murakami rimane un mio idolo nonostante questo pessimo testo, che mi ha dato l’impressione di essere stato scritto su commissione e senza ispirazione.
Consigliato a quanti vogliono leggere tutto di Murakami a prescindere.