Un manoscritto rarissimo di Primo Levi è stato scoperto recentemente in un baule nella casa di lontani parenti emigrati negli Stati Uniti. Si tratta di una bozza del celeberrimo Se questo è un uomo, il libro che Levi scrisse per raccontare gli orrori di Auschwitz dopo essere stato 10 mesi nel terrificante campo di concentramento.
Il manoscritto è parziale, risale al 1946 ed è scritto a macchina. Riporta sottolineature e note a margine dello stesso Levi che consegnò il plico a una cugina di secondo grado, Anna Foa Yona, emigrata in America per sfuggire alle persecuzioni fasciste. Lo scrittore, reduce da Auschwitz, faticava a trovare un editore in Italia disposto a stampare lo scritto e per questo aveva inviato una bozza alla parente, chiedendole di cercare un editore americano.
Anna Foa Yona non riuscì a esaudire il desiderio del cugino, ma tenne il manoscritto e poi lo consegnò ai figli Paul ed Eva Yona Deykin che a loro volta hanno deciso di donarlo al museo di Washington affinché fosse conservato nella maniera migliore.
Da 1 giugno chi visiterà l’Holocaust Memorial Museum di Washington potrà ammirare uno dei primi scritti di un sopravvissuto dell’olocausto, raccolti in un libro famoso in tutto il mondo. E non dimentichiamolo: questo incredibile scrittore era un italiano.