Di Jack London sono maggiormente famosi Il richiamo della foresta, Zanna Bianca e Martin Eden. Ma questo romanzo sorprendente dal titolo Il vagabondo delle stelle meno conosciuto è sicuramente un capolavoro all’altezza degli altri suoi scritti se non maggiore. Rappresenta l’ultima pubblicazione (avvenuta nel 1915) in vita di questo scrittore eccezionale, morto a soli quarant’anni. In questo libro si narra di un condannato a morte che racconta, in prima persona, la sua vita di carcerato e la “fuga” che attua quando viene costretto nella camicia di forza, grazie a una forma di catalessi che gli permette di ricordare le vite passate in cui si era reincarnato. Ne nasce un compendio in cui vi è una forte critica sociale, una raccolta unitaria di racconti e riferimenti filosofici di diverso tipo, il tutto tenuto insieme da una scrittura solida e affascinante. Il libro nacque dal desiderio di London di creare un dibattito pubblico sulla questione della condizione carceraria cui era sottoposto un suo amico e di cui si dibatteva in quegli anni. London stesso, in età giovanile, conobbe il carcere e, ancora una volta, nel libro fu in grado di portare una parte del suo vissuto. I nomi dei tre carcerati di cui si parla appartengono a persone realmente esistite.
Descrivere questo libro è difficile, leggerlo è un incanto.
Consigliato agli amanti dei classici e a chi cerca spunti sulla vita in carcere.