26 marzo 2011
La letteratura ci fa entrare nella vita degli autori. Quando analizziamo delle opere letterarie, sentiamo che stiamo facendo la conoscenza di uno scrittore, stiamo entrando nel suo mondo. Poi cerchiamo di comprendere la sua vita personale, che spesso si fonde con quella dei personaggi che ha inventato. Talvolta giungiamo a capire meglio grazie a opere biografie e autobiografiche che disvelano tutto ciò che s’immaginava dell’autore leggendo i suoi libri. Ma quando veniamo a conoscenza che due o più giganti della scrittura hanno condiviso parte della propria vita, noi lettori proviamo un entusiasmo incredibile. Leggendone, ti pare di scoprire cose nuove di un tuo intimo amico. Ho provato questo quando ho avuto sotto i miei occhi l’articolo nella rubbrica culturale del Corriere della Sera (che potete trovare qui) sui rapporti tra Cesare Pavese e Fernanda Pivano. Sul mio comodino tengo una copia di Il mestiere di vivere, diario di Pavese, pubblicato postumo. Vi si svelano aspetti anche personali dell’autore, il profilo di un uomo geniale, ma fragile. Quale effetto avrà prodotto avere come allieva una giovane esplosiva come era la Pivano? Che dialoghi potevano nascere tra un uomo geniale e una giovane mente sveglia ed affamata di sapere? Ci sono ancora molti libri che ce lo possono rivelare…