Lavorare con la letteratura: perché?

 23/11/2011
Ho incontrato una persona a cui ho proposto degli incontri di Biblioterapia. L’idea illustrata era di partecipare per trovare un ambiente piacevole che l’aiutasse a diminuire lo stress e a guardare la vita attraverso gli occhi della letteratura. Ho cercato di essere chiaro, sottolineando la filosofia della Biblioterapia, ovvero che tutto ruota attorno ai partecipanti: testi, discussioni, durata e così via. Terminata l’esposizione mi viene chiesto: “Perché lo fai?” Io sono rimasto stranito e ho risposto che era un’attività che svolgevo parallelamente alla mia professione di infermere. “Sì, ma perché?” mi ha ripetuto. Questa domanda non era sciocca, anzi. Sono io che do per scontato il fatto che sia chiaro quanto fondamentale la letteratura sia nella mia vita. Ragionevolmente avrei potuto trovare un miglioramento nella mia attività professionale, che già svolgo in ospedale, con una quantità inferiore d’impegno. E allora, perché anni di studio in un ambito, quello delle lettere, così poco considerato nel mondo d’oggi? Forse per le tante cose che la lettura mi ha regalato fin da piccolo; o per tutto ciò che ha saputo insegnarmi; magari per tutte le volte che un libro mi ha consolato e riscaldato; o per quanta passione ha sempre saputo conservare nella mia anima. Motivi sufficienti? Non lo so, ma è certo che quella lastricata di libri è la mia strada.

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