I sensi di colpa del lettore

21/02/2014
Ho iniziato più di un libro in questi giorni, alla ricerca di quello che fosse in grado di coinvolgermi. Trovato e letto, mi sono sentito in colpa per i libri iniziati e classificati come inutili. In realtà non è mai il libro a essere sbagliato: è il momento. Lo stesso testo può essere gradito o meno dalle diverse persone, e ogni persona lo può amare oppure detestarlo a seconda del momento in cui si trova nella propria vita. Solitamente non ho problemi a lasciare un libro senza finirlo. È un diritto di ogni lettore, leggere forzatamente è spesso deleterio. Eppure, dopo aver letto qualcosa che mi ha soddisfatto (anche se non ancora del tutto), tornare sui miei passi è stato utile. Ho quindi terminato “Per dieci minuti” di Chiara Gamberale. Certamente non è un capolavoro, ma contiene alcuni spunti interessanti. Non voglio poi dimenticare che leggo non solo per me stesso, ma anche per continuare a consigliare libri. Non posso dimenticare che alcune persone necessitano di parole leggere, pagine morbide, idee fluide: esistono infinite letture ed esistono infiniti tipi di lettori. Sono contrario ai sensi di colpa, ma se questo mi ha fatto scoprire un nuovo libro, da apprezzare e consigliare, che sia il benvenuto.

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