#lovvoilibri

Giorni impegnativi per i miei lavori con la biblioterapia questi. Oggi ero a Verona per parlare di un progetto nella mia Azienda Ospedaliera, domani sarò ad Aviano, al CRO (Centro di Riferimento Oncologico) per un’intera giornata, in cui parlerò di come portare la biblioterapia nelle corsie. Faticoso? Certamente sì, anche se la parte davvero difficile è la preparazione (lo confesso: sono un perfezionista) e la burocrazia. Il “durante” è la parte più semplice. Quando mi trovo a parlare, sia a una platea di poche persone sia a un centinaio o più, tutto diventa semplice. Parlare di libri è connaturato alla mia persona, vivo un vero e proprio senso di piacere e soddisfazione quando posso proporre la biblioterapia a un pubblico interessato. 

Non mi stancherò mai di dirlo: solo chi ama i libri può ottenere risultati significativi con la biblioterapia. Perché tanti genitori non leggono ai loro bambini nè favole nè altro? Non amano i libri, non capiscono quanto siano importanti. Se non fosse così, come potrebbe un genitore privare la persona che ama di più al mondo di una cosa preziosa? È come potrei spiegare questo se io stesso non ci credessi?

E adesso inizia la mia serata di riposo: doccia, cena è una buona lettura sotto le coperte prima di dormire e raccogliere le energie per domani quando andrò a urlare: IO AMO I LIBRI!

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