Quando si dice che le vie della lettura sono infinite, ci si riferisce alle tante esperienze che nascono dalla creatività degli amanti dei libri disseminati in ogni parte del mondo e in tutti gli strati sociali e professionali. Una nuova testimonianza ci viene dal Michigan dove Ryan Griffin, barbiere con una sua bottega, sconta due dollari sul taglio ai bambini che leggono ad alta voce mentre gli vengono tagliati i capelli. La scelta del libro spetta al signor Griffin, che sceglie tra un centinaio di titoli che parlano di personaggi afroamericani reali o inventati e che siano positivi. Alla fine del taglio, dopo il pagamento, i due dollari vengono ridati personalmente al bambino, che lo interpreta come un premio. Una trovata pubblicitaria? Forse, ma non solo. Griffin ha saputo non solo porsi un obiettivo specifico da raggiungere attraverso la lettura, filosofia sposata dalla biblioterapia, ma anche considerare il fatto che i bambini più piccoli in età non scolare, che vedono i più grandi leggere, saranno portati a considerare positivamente la lettura, ovunque essa avvenga.
Quando dico che la biblioterapia è l’uso creativo e ragionato della letteratura intendo riferirmi anche a questo tipo di iniziative. Tra me e il signor Griffin (qui l’articolo che l’Huffington Post gli ha dedicato) c’è un oceano che ci divide fisicamente. Ma anche un mare di libri che ci fa pensare alla stessa cosa.