Parlare di roghi, censure e attività clandestine di lettura riesce facile in molti romanzi e affascina i suoi lettori. Ma la finzione nasce da una realtà storica di cui non sempre abbiamo un quadro reale. Questo saggio di Mario Infelise si presta a colmare questa conoscenza, che nulla ha da invidiare al fascino di molti racconti. In Libri proibiti però, l’analisi dei secoli intercorsi tra l’invenzione della stampa e il Settecento illuminista è condotta con perizia e precisione in modo tale da permetterci di penetrare in una realtà storica che, in una certa misura, è ancora in divenire. Il testo, pur nella precisione accademica, è abbastanza scorrevole.
Consigliato agli appassionati di storia e ai curiosi del libro.