Interpretazioni letterarie delle figure evangeliche ce ne sono molte. Ma quella di Eric-Emmanuel Schmitt ha certamente un taglio particolare. Il suo Vangelo secondo Pilato è diviso in due parti: la prima vede Gesù parlare in prima persona, raccontando di sé e dell’incertezza di capire chi fosse e cosa volesse fare nella vita. Un atteggiamento estremamente umano, ma, proprio per questo, davvero interessante. La seconda parte vede Ponzio Pilato e la moglie Claudia Procula alle prese con il mistero della resurrezione di Gesù, ai loro occhi non comprensibile, pur considerando ingiusta la morte di quell’uomo che nulla aveva fatto di male.
Nel complesso, il romanzo appare come un percorso filosofico/religioso che si dipana con la trama. Pur interessante, il libro manca di quello slancio di cui Schmitt è maggiormente capace nei racconti brevi e per questo risulta talvolta non scorrevole.
Consigliato a chi è interessato a esplorare i diversi aspetti della vita di Gesù senza timori per la mancanza di dogmi certi nella narrazione.