Se a fine anno è norma fare dei bilanci, perché non quello sui libri? Quali hanno raggiunto i migliori risultati in termini di vendita? Non può stupire che Harry Potter e la maledizione dell’erede sia al primo posto. Ma, subito dopo, La paranza dei bambini di Roberto Saviano fa la sua bella figura. Due pilastri, questi, su cui non si discute. Gli altri sono molto legati alle diverse case editrici che stilano queste liste. Certamente ha suscitato polemiche il successo del libro di Marie Kondo, Il magico potere del riordino, e non poche. Pubblicato ne 2014, ha continuato con un incredibile successo di mercato anche nel 2016. Di quest’anno è invece la pubblicazione de L’arte di essere fragili di Alessandro D’Avenia, che sta avendo risultati non indifferenti. Ma non meno importanti sono quelli ottenuti da La ragazza del treno di Paula Hawkins, che nel tam-tam dei lettori sembra essere tra i più annoverati. E non è ancora cessato l’eco dello stupore provocato da Sette brevi lezioni di fisica in cui Carlo Rovelli è riuscito a incantare lettori inesperti della materia in modo incredibile.
Da qui in poi le classifiche dei più venduti non sono più raggruppabili, anche se i titoli sono i soliti noti. Più difficile, la lista che davvero dovrebbe contare, è capire chi-legge-cosa. Perché se è vero che le vendite hanno un significato per il mercato, molto meno ne hanno per il mondo dei lettori, in cui contano i libri presi nelle biblioteche, chiesti in prestito agli amici, ottenuti dai book-crossing, prelevate dalle Little free library, letti in casa della nonna. Per tutto questo le classifiche non possono essere stilate. E se un anno ci sta per lasciare, pensiamo che un nuovo anno carico di libri sta per arrivare.