Ognuno di noi ha avuto nella propria vita un professore speciale. Credo che Tullio De Mauro, morto oggi a 84 anni, fosse proprio questo. Non ha bisogno di essere citata nei particolari la preparazione professionale e culturale di De Mauro. Parlano per lui i libri che ha scritto. Ma, ancora di più, il suo approccio atipico alla diffusione della cultura. Pur essendo un professore di cattedra, è riuscito a renderla non una barriera tra insegnante e discenti, ma un palco da cui farsi ascoltare. I suoi articoli scritti su diverse riviste hanno fatto in modo che la sua voce fosse ascoltata anche da chi non frequentava le università in cui aveva insegnato. Le argomentazioni che portava avanti erano atipiche rispetto al ruolo tradizionale che ricopriva. Non faceva sconti. Lamentava il basso livello culturale in Italia, ma sapeva indicare possibili vie di soluzione. Era severo nei giudizi, ma era chiaro quanto gli stava a cuore ogni questione di cui parlava. Proprio come i professori che ognuno ha ancora nel cuore: severi, inflessibili, ma pronti a riconoscere il merito e a fermarsi per indicare allo studente la giusta via da percorrere, con pazienza. E tanto cuore.
I diversi livelli per fare biblioterapia
Il termine biblioterapia è un termine “ombrello” sotto cui stanno molte cose. Tuttavia la biblioterapia non è ogni cosa che riguarda i libri e prevede