Credo che non ci sia stato anno in cui non abbia messo sul blog un post su Beppe Fenoglio (ne parlo qui, qui e qui). Siamo stati privati del suo talento troppo presto, quando aveva solo 41 anni. Accaddeva 54 anni fa. Era nato il 1 marzo 1922 e la sua esperienza da partigiano ne ha fatto uno dei migliori rappresentanti della letteratura di testimonianza, venuta dopo la guerra. Iscritto alla facoltà di lettere e filosofia durante la guerra, chiamato alle armi nel 1943, entrò poi nelle file dei partigiani, esperienza che diede vita e nutrì la usa letteratura. I suoi racconti rimangono tra i più freschi e vivi. Riescono a mantenere alta l’attenzione, e la capacità descrittiva dei paesaggi, così come dell’animo umano, sono unici. Fenoglio era un estimatore della cultura inglese, così come della lingua. Amava leggere la Bibbia di re Giacomo pur essendo agnostico convinto, al punto da volere un matrimonio con rito civile che diede non poco scandalo. Le complicanze per una forma tubercolare e un cancro ai bronchi in lui, che era un forte fumatore, furono fatali.

Biblioterapia e assistenti sociali
La trasversalità della biblioterapia come disciplina impone riflessioni diverse per i diversi settori in cui viene applicata. Se in Italia sono rari gli articoli e