Ormai è noto a tutti: Francesco Gabbani vince il Festival di Sanremo, citando nel testo La scimmia nuda di Desmond Morris, e il libro torna a interessare i lettori, nonostante sia una pubblicazione degli anni Sessanta. Non stiamo parlando di un testo divulgativo, ma di un saggio scientifico che vede descritto l’uomo come un semplice primate, senza peluria, ma con le medesime caratteristiche di un animale, spesso più evoluto degli altri, ma non sempre.
Devo confessarlo: La scimmia nuda è uno dei libri che non ho mai finito di leggere. E’ certamente ben scritto e le considerazioni sono più che interessanti, ma l’argomento non mi ha attratto quanto basta per tenermi sul testo. Nonostante la descrizione dell’uomo, che potremmo definire zoologica, e, quindi, non banale, ma ben costruita, mi sembrava scontata. Non sentivo di aver bisogno di un saggio, seppur pregevole, per capire i limiti dell’essere umano. Mi sento quindi di consigliarlo, ma solo a chi alle narrazioni preferisce le descrizioni. Per chi, come me, ha bisogno di una trama da seguire, non rimane che godersi la soddisfazione di vedere un libro dimenticato tornare agli antichi splendori.