Se c’è uno scrittore capace di addentrarsi in argomenti scabrosi con ironia elegante, questo è certamente Alan Bennet. In questo La cerimonia del massaggio non lo troviamo nella performance migliore, ma la godibilità di un’irriverente funerale descritto con grazia unica lo rende certamente consigliabile. Devo dire che starei attento a regalarlo a una persona particolarmente religiosa e puritana, così come agli ortodossi dei costumi sessuali. La sensazione durante la lettura è quella di essere presenti a un funerale in cui si additano i presenti per parlare degli affari loro, abitudine quanto mai diffusa. Il focus del racconto è infatti puntato sulla promiscuità sessuale del defunto con molti dei presenti di ambo i sessi, sacerdote incluso. Non consiglierei questo racconto nemmeno ai neofiti di Bennet, che potrebbero non comprenderne l’ironia tutta inglese. Per comprenderlo servirebbe partire da La sovrana lettrice, per poi passare a Nudi e crudi e Due storie sporche per diventare amici dello scrittore leggendo Una vita come le altre. E diventare amici, seppur di lettura, di uno scrittore, non è male.
Consigliato a chi ama le short story e l’ironia politicaliy incorrect.