Isole linguistiche: un patrimonio da salvaguardare

E’ interessante il video che potete vedere qui riguardo Faeto, paese pugliese in cui si parla il franco-provenzale che origina dall’invasione angioina avvenuta dopo la morte di Federico II°. Zone come queste vengono dette isole linguistiche e sono destinate a sparire se non viene curata la conservazione di questo patrimonio incredibilmente importante, seppure spesso trascurato. Poter ascoltare dalla voce viva delle persone una lingua parlata in un passato di cui non conosciamo molte cose è estremamente affascinante. Così come lo è la conservazione del patrimonio orale di storie che spesso affondano le radici in tempi così antichi da faticare non poco per trovarne la collocazione esatta. Allo stesso modo, l’importanza dei dialetti va tenuta in debita considerazione. Certamente la televisione ha permesso, negli ultimi decenni, un’importante omologazione linguistica, che ha permesso alle diverse regioni d’Italia d’impossessarsi della lingua italiana. Ma ha pure sottratto milioni di italiani ai diversi dialetti, importanti quanto la lingua nazionale da un punto di vista culturale dato che rappresentano ciò che siamo stati, divisi certamente, ma all’interno di antichi Stati, anch’essi rappresentanti una parte fondamentale della nostra cultura. Ed è in nome della cultura, e non delle facili manipolazioni politiche, che le isole linguistiche così come la letteratura orale vanno conservate e diffuse.

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