Arrivare a conoscere Kent Haruf non è stato semplice. Direi che si è trattato di una felice casualità. Mi ha attirato un articolo che parlava della casa editrice NN (Nomen Nescio), piccola e semisconosciuta, che ha pubblicato in italiano un autore di grande livello, rimasto, non si capisce bene per quale motivo, sconosciuto in Italia fino ad ora. Ho letto Benedizione, primo volume di una trilogia chiamata Il canto della pianura. E’ stata una scoperta incredibile. Inizi il libro e ti è impossibile lasciarlo finché non arrivi al termine. La trama è semplice: a un uomo settantenne viene comunicato che gli rimane poco tempo da vivere. Ne nasce una serie di flashback temporali che raccontano l’esistenza del protagonista e di alcuni abitanti della città di Holt, punto focale della geografia letteraria che Haruf ha costruito con arte, tanto che esiste un cofanetto contenente i tre volumi con annessa una carta geografica della città, che è punto comune di tutti i libri di dell’autore. La scrittura è piana, ma intensa. I discorsi diretti si mescolano con le descrizioni, senza bisogno di essere virgolettati. L’identificazione con i personaggi è incredibile perché ognuno di loro contiene una parte di noi lettori. Ci sono relazioni familiari e amicali su cui ragionare. Una meraviglia!
Consigliato agli amanti del romanzo americano e a chi cerca un’introspezione psicologica non troppo complicata.