Ho sognato di te (5)

Che i libri letti  possano non piacerci non è così strano. Ma ritrovarsi in difficoltà a finirne uno composto da poche pagine perché percepito come noioso e mal scritto è, per fortuna, non consueto. Mi è accaduto questo con Ho sognato di te di Ben Sherwood e scriverlo mi costa un po’. Mi spiace sempre parlare male di un libro, ma per onesta intellettuale non mi posso sottrarre. Forse semplicemente non era il libro adatto a me perché le recensioni che ho trovato in rete sono per lo più entusiastiche e non me le so spiegare. E non si tratta certo del fatto che parli di fantasmi il problema dato che cercavo proprio un testo che trattasse di argomenti affini. Tutto sommato la trama potrebbe funzionare: due fratelli molto uniti fanno un incidente d’auto e il più piccolo, di tredici anni, muore. L’altro sopravvive, ma con un senso di colpa tale da tenerlo legato alla scoperta di poter incontrare l’anima del fratellino se non si allontanerà dal cimitero, dove ha trovato lavoro e vive questa strana situazione. Finché arriva una donna…
Temo dovrò cercare altrove un testo che sia in grado di darmi ciò che cerco. Volevo qualcosa per una collega che fatica a superare il lutto per i propri pazienti. Questo libro, invece, è totalmente privo di un’introspezione psicologica seria, rimanendo a un livello di superficialità davvero eccessivo. Non potrei mai consigliarlo. Se qualcuno di voi ha un titolo che potrebbe essermi utile, lo prego di segnalarmelo: i consigli tra lettori sono sempre i migliori.

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