Autobiografie: i significati nascosti che si possono trovare (8)

29/08/2014

Conoscere alcuni personaggi attraverso le autobiografie è più interessante di quello che si pensa. Scrivere di sé significa descriversi nel modo in cui ci si vede. E’ chiaro: i fatti della vita li racconto desiderando che alcune situazioni siano risaltate maggiormente di altre. In altre parole, lo scrittore può barare e attestare oppure omettere senza problemi. Più difficile è modificare il tipo di scrittura, anch’essa rivelatrice di molti aspetti. Imbrogliare in questo caso è più complicato. Certo, c’è chi finge di aver steso un’autobiografia e invece se la fa scrivere da un ghostwriter. Anche questo però si può smascherare poiché l’incongruenza tra contenuto, scrittura e immagine pubblica non collimano. Un esempio per capire: la maggior parte delle autobiografie dei calciatori è composta da scrittori professionisti che adoperano la prima persona, come fosse il giocatore a scrivere, ma ciò è dichiarato già in copertina. Infatti la scrittura che ne risulta è semplice, ma lineare e corretta, mentre questi ragazzi dal piede d’oro spesso faticano a mettere insieme quattro parole correttamente. Se avessero scritto da sé? Temo che sarebbero stati congruenti, ma illeggibili, dichiarando l’aiuto ricevuto l’incongruenza è ammessa e la lettura viene effettuata con la giusta chiave interpretativa.
Leggendo l’autobiografia “Una vita” di Simone Veil, una politica francese che, dopo essersi salvata dai campi di sterminio nazisti, ha speso la propria vita impegnandosi nella vita sociale e politica in modo straordinario, ci si accorge di che tipo donna deve essere stata proprio attraverso la scrittura: una vera signora. Tutto il testo sembra sussurrato, steso con gentilezza, con cura quasi materna. Non c’è un punto nel libro in cui si intravedano critiche feroci o risentimenti. Eppure Simone Veil ha idee chiare, sa cosa è giusto e cosa non lo è. Appare un esempio di equilibrio personale e politico, meditativa, equilibrata, efficace nelle sue attività senza ostentarlo. Ovvero, un tipo di persona che oggi non si vede quasi più.

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