07/09/2012
L’idea che un libro possa mostrare un modo diverso di vedere la vita è riconosciuto e anche sperimentato. Però alcuni lo fanno più di altri. Leggendo l’autobiografia di Simona Atzori dal titolo Cosa mi manca per essere felice? questo diventa lampante. Ballerina, pittrice e ora anche scrittrice, la Atzori mette in luce l’importanza di utilizzare le proprie potenzialità anziché lamentarsi di quello che non si ha. E lei, nata senza braccia, lo può ben dire. Ci sono altre autobiografie che mettono in rilievo questo aspetto. Penso a Il vizio di vivere di Rosanna Benzi, la donna che per anni visse in un polmone d’acciaio e che riuscì a realizzare cose che in pochi “sani” riescono. Questi due libri, rispetto ad altri simili, si differenziano perché non sono per nulla patetici. Sicuramente ben scritti, hanno il dono di non annoiarti e di indicarti una via senza farti sentire in colpa se non la segui. Puoi così riflettere senza quei sensi di colpa che spesso inducono a chiudere prima di arrivare alla decima pagina. Leggere Cosa mi manca per essere felice? non vi farà certamente cambiare la vita, ma non ho dubbi che potrà donarvi riflessioni piacevoli e inaspettate.