Cittadino (e lettore) del mondo

17/06/2014

In questo periodo sono in netta minoranza. Accade ogni quattro anni: tutti si entusiasmano per i mondiali e a me non frega niente. Resto tra i miei libri, e mi va bene così. Ciò che è più difficile non è l’essere visto come uno disinteressato al calcio. Sembra che se non ti appassioni ai mondiali non hai almeno il minimo senso patriottico necessario. Mi viene da ridere! Quando qualcuno avanza esplicitamente questa ipotesi nei miei confronti rispondo: è vero. Non solo. Sono fierissimo di essere così, e desidero ardentemente non avere questo tipo di appartenenza alla nazione. Non sono diverso dagli altri italiani, privi anch’essi di questo sentimento in tutte le altre occasioni. Però reclamo il diritto di essere in questo modo anche durante i mondiali. Sarò banale, ma io mi sento cittadino del mondo. E di tutte le letterature che me lo descrivono.

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