Poter leggere un sonetto di Shakespeare al matrimonio di Elena e Sara è stato un piacere oltreché un onore. A due amiche verso cui sono legato anche grazie al comune amore per i libri non potevo non dedicare una lettura d’amore. La scelta del brano non è stata così scontata come potrebbe apparire. All’inizio pensavo di scegliere tra i sonetti shakespeariani che alcuni, tra cui Oscar Wilde, considerano dedicati a un giovane attore di cui il bardo si era invaghito. Congetture, certo, ma che ben potevano rappresentare l’amore omosessuale in forma di poesia. Ma anche questo amore non è diverso da qualsiasi altro, mi sono detto: a che serve sottolineare le differenze? Sono tornato per questo motivo alla scelta che mi trovo a compiere spesso quando cerco un testo d’amore: utilizzare il sonetto 116. Parla di amore in modo appassionato e universale, dove non è possibile trovare riferimenti specifici e in cui tutti gli innamorati possono specchiarsi. E’ stato con vero piacere che mi sono dedicato a questa lettura durante la cerimonia civile celebrata dall’assessore alla cultura di Camerano (AN) Ilaria Fioretti che, con estrema sensibilità e partecipazione, ha contribuito a rendere davvero emozionante questo momento. L’affetto che mi lega a queste due spose e la scelta che mi è venuta dal cuore mi rende certamente poco obiettivo, ma più leggo questo sonetto e più sento forte la capacità della poesia di penetrare i sentimenti.
Master in biblioterapia: parte la 4^ edizione
A novembre saranno aperte le iscrizioni al Master in Biblioterapia 4^ edizione per una settimana per poterle chiudere prima di fine mese, così da permettere