E’ strano pensare che anche il libro stampato abbia un compleanno, ma è così. Il 30 settembre 1452 Gutenberg realizzò i primi esemplari utilizzando i caratteri mobili. Non fu scelto un libro qualsiasi, ma una Bibbia nella versione latina detta Vulgata, ovvero la traduzione fatta da san Girolamo nel Quinto secolo. I caratteri utilizzati imitavano la scrittura gotica ed erano distribuiti su due colonne di 42 righe ciascuna. Tra il 1452 e il 1455 ne stampò 180 copie e gli esemplari rimasti hanno un valore che si aggira attorno ai 10 milioni di dollari. Ho avuto il piacere e l’onore di vederne un esemplare presso la British Library, tenuta nell’esposizione permanente di manoscritti e libri rari che i visitatori possono ammirare liberamente. Al cospetto di un tale cimelio non si può che restare in religioso silenzio e immaginare la rivoluzione che ancora oggi è in corso, nel tentativo di diffondere quanti più libri possibile e con un costo che permetta ad ognuno di entrarne in possesso senza difficoltà. Una conquista per l’uomo che oggi può sembrare banale, ma che al tempo aveva stravolto i costumi non poco se pensiamo che la riforma luterana dei primi anni del Cinquecento fu diffusa efficacemente proprio grazie alla stampa. E questo è solo uno dei tanti esempi possibili.
Oggi leggiamo ancora, ma forse non ci rendiamo conto che la diffusione dei libri permette la circolazione delle idee anche laddove avere idee proprie è proibito. E se internet aiuta immensamente la conquista delle libertà, un libro proibito, racchiuso in poche pagine stampate, riesce a giungere fino al più povero e al più maltrattato uomo del mondo e illuminare un poco la sua vita.