Pasolini. Un omicidio politico è un libro presentato il 2 novembre che già fa parlare di sé per le rivelazioni contenute (qui l’articolo completo). Una un particolare: Pasolini era spiato dal SID (Servizio Informazioni Difesa) che era il servizio segreto italiano operante dal 1966 al 1977. Note sono le infiltrazioni devianti che resero il servizio un mezzo per depistare le indagini di alcune delle più note stragi del tempo, quali quella di Piazza Fontana. Dal libro di Paolo Bolognesi e Andrea Speranzoni emerge anche un carteggio tra Pasolini e Giovanni Ventura, editore e terrorista neonazista che dal carcere dialogava con il poeta e ipotizzava un possibile pentimento e seguenti rivelazioni. Due piste che si uniscono e insieme ad altri elementi rendono plausibile l’ipotesi che da anni viene discussa: Pasolini non fu ucciso dal solo Pelosi, ma questi partecipò a un omicidio su commissione assieme ad altri. Carlo Lucarelli ha scritto la prefazione di questo lavoro e lui stesso è autore di un libro sull’argomento dal titolo PPP. Pasolini, un segreto italiano che analizza altri elementi, ma ottiene conclusioni simili. Sono spunti letterari che mirano a ricostruire vicende che si tingono di giallo e ci fanno capire quanto un intellettuale impegnato possa divenire così scomodo da essere ucciso. Oriana Fallaci fu tra i primi a ipotizzare che si trattasse di un omicidio politico. Deduzione lucida della scrittrice fiorentina, unita da un’incredibile ammirazione e affetto per Pasolini, testimoniata da una lettera scritta in sua memoria (che potete trovare qui),
Chiediamoci: riuscirà la parola scritta che porta elementi utili a far riaprire il caso e a risolverlo? Uno dei poteri dei libri può essere anche questo.