Quando la febbre incalza, non ce n’è neppure per i libri: constatazione triste, ma vera. E’ questo il motivo della mia momentanea assenza dal blog. Ma dopo la tempesta, arriva la calma e quindi ora voglio recuperare il tempo perduto. Ho il mio viaggio a Londra da raccontarvi, non solo su Harry Potter alla British Library, ma sulla visita alla casa di Charles Dickens, e dei numerosi libri trovati in negozi più o meno particolari. Poi c’è la conclusione dell’anno e di alcuni miei progetti, con l’idea di qualcosa di nuovo per il 2018. E non mancherò di concludere il ciclo di post dedicato alle indicazioni utili ai Lettori Volontari nella scelta dei testi. Infine, i consueti consigli di lettura da cui parto oggi.
Quando si avvicinano le feste natalizie, non posso fare a meno di cercare un libro affine. E’ diventato un appuntamento fisso, bello, ma pericoloso. Il Natale può avere molte sfumature, molti modi di versi di essere rappresentato. Molti, certo, ma non infiniti. Forse è per questo che il libro di Giacomo Papi non mi ha entusiasmato: l’argomento, già masticato in mille modi, è risultato scontato. I fratelli Kristmas sono sicuramente un’idea suggestiva. Questo Luciano, chiamato in aiuto dal fratello Niklas Kristmas, ovvero da Babbo Natale, affinché consegni i regali al suo posto perché malato, è un personaggio simpatico per cui vale la pena fare il tifo. Dal suo intento di consegnare equamente i regali ai bambini, togliendone ai più ricchi per darne ai più poveri, nascono molte suggestioni e alcune parti del libro sono davvero coinvolgenti, con riflessioni etiche di non poco conto. Personalmente però non mi ha convinto e ho faticato a portarlo a termine. Certe descrizioni del mondo di Babbo Natale e affini, ben scritte, non sono riuscite a entrarmi dentro. Anche se l’idea l’ho trovata azzeccata, la bontà traboccante è risultata fastidiosa. E ripeto: non che abbia trovato mal scritto il testo, ma non sono riuscito a sentirlo diverso dalla solita schiera di libri natalizi.