La ragazza al balcone di Leila Sebbar è un racconto, forse potremmo definirlo un romanzo breve, molto breve per le sue 70 pagine. Eppure l’intensità e la chiarezza di questa storia sono incredibili. E più incredibile ancora è leggere questioni riguardo i regimi islamici e le conseguenze sulle popolazioni che le vivono su un testo pubblicato nel 1996, quindi prima della caduta delle torri gemelle. Sembra scritta oggi la storia di Melissa, che è costretta a modificare le sue abitudini di adolescente, nel timore che i “barbuti” possano redarguirla o punirla per non essersi conformata alle loro regole. In questo piccolo libro si trovano lo straniamento degli adulti, la ribellione dei giovani, la paura degli anziani. Ma anche la brutalità di alcuni e l’eroismo di altri. Poche pagine adatte ai lettori di ogni età per capire, senza la brutalità di descrizioni eccessive, che le vie della libertà e della tolleranza sono le uniche percorribili.
Consigliato agli amanti delle storie d’oriente e a chi cerca nella letteratura la risposta delle questioni politico-religiose dell’Islam