Shaun Tan è un illustratore australiano che si è imposto oltre i confini del suo Paese con il Graphic Novel tutto particolare dal titolo L’approdo. Apparentemente sembra uno dei tanti lavori, ma dopo poco ci si rende conto della sua caratteristica principale: non ci sono parole. Sembra strano, parlando di questo libro, affermare di averlo letto quando neppure una lettera è inserita come didascalia o come parte di un dialogo. Eppure questo non è un limite perché la costruzione della trama è comunque chiara, così come lo sono le emozioni che emergono in modo prepotente proprio grazie alle immagini mute, distribuite sul foglio con maestria. Emozioni che non sarebbero le stesse se fossero le parole a descriverle. Ecco che possiamo dire di trovarci di fronte a un generatore di emozioni uniche. Se desiderate sperimentare l’esperienza, vi raccomando di farlo con calma, dandovi il tempo di entrare in questa città immaginaria, costituita da oggetti, persone e animali che non esistono, ma che rappresentano la condizione, davvero esistente, dell’esule. Osservate un riquadro per volta e proseguite passo a passo, dandovi il tempo di riflettere e di assorbire le emozioni che si smuovono.
Consigliato a chi è interessato alle questioni dell’emigrazione e a chi cerca linguaggi nuovi.