Sono poco più di trecento pagine non semplicissime da leggere, ma estremamente affascinanti. Vittoria e Abdul di Shrabani Basu è un saggio storico pubblicato nel 2010, ma tradotto in Italia solo l’anno appena passato in occasione dell’uscita dell’omonimo film interpretato da Judi Dench nei panni della regina Vittoria. E’ di lei che parla il libro. Di lei e del rapporto con un giovane indiano iniziato in occasione del suo sessantesimo giubileo quando Vittoria aveva 68 anni. Lui era un giovane di 24 proveniente dall’India di bell’aspetto e dai modi sofisticati, ma onesti. Maliziosamente si potrebbe pensare a una relazione amorosa. Ma l’amore tra i due era del tutto particolare. Stima, affetto e reciproco senso di protezione erano alla base di questo decennale connubio che portò non poco scompiglio a corte, tanto più che lei lo proteggeva e innalzava agli alti ranghi contro ogni opinione e, talvolta, senza buonsenso. Viene da pensare che questa battaglia contro il suo entourage la divertisse e la rafforzasse. Dato il suo famoso carattere, potrebbe anche essere. Alla morte della regina fu fatto tutto il possibile per distruggere ogni cosa che ricordasse questa storia imbarazzante, tanto più che l’apertura mentale della sovrana nel cercare di comprendere e apprezzare una cultura e una religione (Abdul Karim era mussulmano) diverse dalla sua era visto con orrore. Il libro è frutto di ricerche storiche dettagliate e scrupolose. Il lettore si troverà quindi davanti a un resoconto delle vicende con inserimenti di brani dei diari e delle lettere dei due protagonisti e dei personaggi che attorno a loro orbitavano. Il testo è alla portata di tutti, ma essendo privo di discorsi diretti e steso in modo descrittivo la lettura può risultare lenta. Rimane, a mio avviso, un libro di pregio.
Per gli amanti dei saggi storici e della monarchia inglese.