Complice la febbre al mio ritorno da Londra e una serie di impegni da rispettare, ho dovuto attendere per parlarvi della mia visita alla British Library per vedere la mostra dedicata al ventesimo anniversario della prima pubblicazione di Harry Potter. E’ stata un’ora intensa che ho passato attraversando un percorso che, a buon titolo, viene definito come un viaggio.
Qui a sinistra potete vedere una piantina delle stanze da attraversare per accedere alle diverse sezioni. Ognuna rappresenta un argomento di cui trattano i documenti esposti: pozioni, alchimia, erbologia, astronomia, divinazione, incantesimi, difesa contro le arti oscure, cura delle creature magiche. Nell’ultima stanza sono esposte le più disparate edizioni pubblicate in tutto il mondo.
Le diverse stanze sono arredate e illuminate in modo suggestivo, ognuna a tema. Devo dire che la cura per la scenografia era notevole, solo quella valeva il biglietto d’entrata (16 sterline per gli adulti e 8 per i minorenni dai 5 ai 17 anni. Se decidete di andare, prenotate con largo anticipo su internet, la maggior parte dei giorni è già sold out da tempo).
Il documento che accoglie il visitatore all’inizio del percorso è una delle copie del riassunto di Harry Potter e la pietra filosofale inviate da J.K. Rowling alle case editrici. Lo rifiutarono in venti. E’ scritta con una macchina da scrivere e ricorda quanto tempo è passato da allora. I manoscritti della Rowling presenti nella mostra sono numerosi. Si tratta non solo di brani in cui è possibile vedere correzioni e rifacimenti, ma anche disegni che faceva allo scopo di dare maggiore consistenza ai personaggi della sua fantasia. Confesso una certa emozione di fronte a queste pagine perché immaginare la genesi dell’eroe tanto amato non può lasciare indifferente nessun lettore di Harry Potter.
Ci sono poi numerosi documenti, alcuni davvero pregiati e particolari, che si rifanno ai diversi argomenti trattati nei sette libri di Harry Potter. Sono trattati medievali, ma anche più antichi, che hanno ispirato la Rowling e indicano come all’interno di un’opera di fantasia ci sia tutta una serie di richiami colti e spesso talmente impegnativi da rendere alcuni pezzi della mostra non sempre chiaramente comprensibili. Se pensiamo all’erbologia o all’alchimia è facile intuirne le basi. Ma nei trattati di magia, dove l’irrazionale di quei tempi era considerato reale, tutto cambia prospettiva. Anche la sezione di difesa contro le arti oscure non è privo di documenti autentici e particolari.
E’ davvero complicato descrivere questa mostra. La mescolanza tra le emozioni dei lettori e un ambiente suggestivo, che contiene un punto di vista storico dell’opera letteraria della Rowling, permette di volare ulteriormente con la fantasia: possibile che nel passato vi sia stato un condizionamento delle credenze magiche tanto intenso? Alla paura del malocchio si è sostituito il fascino della letteratura che nel suo mondo della magia ci rende tutti migliori.
Più Harry Potter per tutti!