La mia giornata di ieri è stata all’insegna della condivisione di idee e di titoli di libri. Alla biblioteca di Villafranca l’Associazione di promozione sociale “Leggere insieme…ancora” mi ha invitato a tenere un workshop per educatori sulla biblioterapia intitolato “All’Officina dei libri”. La piacevolezza dell’ambiente e l’entusiasmo delle partecipanti sono stati un carburante che mi hanno permesso di parlare per tutta la giornata con estrema soddisfazione. Se per non poco tempo ho dovuto dilungarmi con nozioni e spiegazioni, i momenti di confronto e condivisione delle nostre professionalità hanno permesso la nascita di suggestioni stimolanti per entrambe le parti. O, almeno per me, lo sono state certamente. Sono sempre più convinto di come coloro che a diverso titolo utilizzano la letteratura quale strumento siano concatenati tra loro. Un’associazione com’è “Leggere insieme…ancora“, la cui mission è la promozione della lettura, rende fertile il terreno per utilizzare, al momento del bisogno, la biblioterapia. L’ultimo rapporto ISTAT sulla lettura è inequivocabile: in Italia quasi sei persone su dieci non leggono. Appare chiaro che la promozione della lettura è sempre più un’impellenza educativa da favorire. Imparare ad amarla è possibile per tutti. Alcuni sono predisposti a questo, altri hanno bisogno di percorsi specifici che non si trovano nei normali programmi ministeriali delle scuole di diverso grado. Leggere è uno strumento interdisciplinare che aiuta le persone lungo tutto il percorso della loro vita. Di conseguenza, la biblioterapia diventa un’opportunità che diventa risorsa quando la vita si fa difficile. Ma come si può utilizzarla se i lettori sono sempre meno? La scienza allunga la vita delle persone che poi non sempre si ritrovano con un’esistenza di qualità. Eppure gli investimenti necessari per rendere stabile un’abilità, importante da questo punto di vista, come la lettura, che rimane impiegabile per tutta la vita e può essere utilizzata senza dispendio economico (le biblioteche garantiscono questo diritto) sono sempre meno. Viviamo di più, accompagnati da malattie croniche con cui dobbiamo convivere, ma senza che ci venga insegnato fin da piccoli che i personaggi dei libri possono diventare amici fidati anche quando la solitudine della vita e dell’età s’impone. Che dire? Contraddizioni dell’epoca contemporanea.
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