murder by the book

L’utilità dei libri gialli in biblioterapia

Nonostante sia una regola importantissima considerare ogni libro un potenziale strumento di biblioterapia,  di chi si serve di essi nella propria pratica professionale a preferire l’alta letteratura è ancora diffusa. Liz Brewster, esperta nell’utilizzo della letteratura non medica in ambiti clinici e in biblioterapia, spiega in un articolo dal titolo Murder by the book: using crime fisction as a bibliotherapeutic resource come lo scarso utilizzo dei libri gialli sia imputabile a questo preconcetto. Ciò si traduce nella rinuncia di un’opportunità che per molti potrebbe essere l’unico modo per accedere alla biblioterapia. Non sono pochi i fruitori del genere giallo e spostare i lettori verso nuove esperienze letterarie, magari più elaborate, richiede spesso un notevole dispendio di energie. Ma nel momento in cui c’è la necessità di utilizzare la biblioterapia non è possibile pensare di spingere il lettore verso strumenti letterari diversi da quelli da lui graditi, non c’è il tempo. Questo significa rinunciare a materiali letterari potenzialmente efficaci? No, significa metterci maggior impegno per non disperdere risorse e raggiungere l’obiettivo più velocemente. Il biblioterapista deve essere in grado di trovare libri gialli capaci di innescare le dinamiche della biblioterapia. Spesso i lettori di libri, che qualcuno potrebbe definire “mediocri”, sono persone a cui non è mai stato offerta la possibilità di esplorare testi che appartengono al genere letterario gradito, ma di maggior pregio. Non è una loro responsabilità, almeno non completamente. L’editoria abbassa l’asticella della qualità sempre di più e la scelta di ciò che si trova sugli scaffali e sempre minore. Se le attività di promozione della lettura non sono stati in grado di essere efficaci o di raggiungere la persona quando era in equilibrio psicofisico, nel momento in cui il paziente ha bisogno di ristabilire tale equilibrio e la biblioterapia può rivelarsi efficace, è d’obbligo agire “qui e ora”. Anche con un libro giallo. Oserei dire, anche con un libro rosa.
Ricordiamoci che un biblioterapista è questo: un custode di libri meravigliosi che sa far scoprire lo splendore che sta in essi.

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